Territorio

Crespina

Crespina

Il comune di Crespina si trova in provincia di Pisa ed ha una popolazione di circa 3.700 abitanti. Al suo interno si può osservare la chiesa di San Michele, nella quale sono custoditi dipinti trecenteschi. Nei suoi dintorni sorgono numerose ville dell’aristocrazia pisana, tra le quali villa Valdisonzi, e quelle barocche della Canonica e del Belvedere. Il castello di Crespina è conosciuto sin dal X secolo, dominato dal vescovado di Pisa, prima di passare nel 1115 sotto la giurisdizione di Lucca. Tuttavia, il più antico documento nel quale è menzionato è del 1119. In quell’anno l’arcivescovo di Pisa riceve in dono delle terre situate “in valle de Crespina”.

Nel 1165 il borgo fortificato subisce l’occupazione della Repubblica di Pisa, che lo domina per tutto il XIII secolo, eccezion fatta per un breve periodo durante il quale sembra essere tornato provvisoriamente in mano a Lucca. Inserito nel Capitanato pisano delle Colline Inferiori, il territorio di Crespina diviene presto oggetto delle incursioni e dei saccheggi da parte delle truppe fiorentine, in guerra con la repubblica marinara. L’importanza del centro, allora, è data dalla sua funzione di approvvigionamento della città di Pisa. Nelle sue campagne si coltivano infatti grandi quantità di frumento, uva e olive. Dopo ripetuti attacchi, Firenze riesce ad abbattere parte della rocca di Crespina nel 1332, sebbene una definitiva conquista del paese avviene solo nel 1405, al termine di un lungo e spossante assedio.

Nel 1415 la città viene annessa al Vicariato di Lari, in qualità di Podesteria. I crespinesi, comunque, non prendono bene il progetto di smantellamento del castello voluto dai fiorentini. In occasione della discesa delle truppe milanesi dei Visconti, agli ordini del condottiero Piccinino (nel 1431), i cittadini di Crespina innescano una ribellione contro i Fiorentini che viene soffocata con la violenza. La fortezza viene definitivamente rasa al suolo nel 1434. In epoca moderna Crespina è stata prima annessa sotto il Capitanato di Livorno, nel 1680, e in seguito alle riforme leopoldine è entrata a far parte del comune di Fauglia, dal quale si è distaccata solo nel XX secolo.

Con un’economia ancora incentrata sull’agricoltura, l’allevamento e la produzione manifatturiera, Crespina si configura nel Novecento come uno dei centri del pisano dalla forte presenza socialista, soprattutto durante il fascismo. Negli ultimi decenni, i settori di impiego principali sono diventati la viticoltura, l’industria tessile e quella del legno, affiancati dal crescente settore turistico.

Fauglia

Fauglia

Posizionato sulle colline inferiori pisane il piccolo borgo di Fauglia, con i suoi 3000 abitanti, vanta suggestivi scorci panoramici. In Piazza Mercato si possono visitare i depositi sotterranei di granaglie da poco rinvenuti, mentre al centro si possono ammirare la chiesa di San Lorenzo e il Palazzo del Comune.

Il primo nucleo abitativo del comune sorge nel Medioevo accanto ad un piccolo castello, in corrispondenza della zona attualmente occupata dal cimitero e dal campo sportivo. Le prime notizie sono dell’XI secolo, quando il borgo è posto sotto la signoria dei Favulia, dai quali erediterà poi il nome. Sul toponimo, tuttavia, vi sono testimonianze che lo attribuiscono al termine longobardo “faulae”. Successivamente alla sua caduta sotto il controllo pisano, vede affermarsi il potere di Gabriello della Gherardesca, che prende possesso del territorio dopo avervi provocato una sollevazione antirepubblicana nel 1345. Nel 1406, assediato e distrutto, il borgo passa in mano a Firenze. Dell’antico castello non rimane molto perché dopo una sollevazione nel 1431, con la quale Fauglia si rende per due anni autonoma da Firenze, la cittadina viene riconquistata e le sue mura abbattute al fine di porla al riparo da nuove tentazioni indipendentiste. È da allora, il 1433, che il paese comincia a configurarsi nel suo attuale aspetto, sebbene la maggioranza delle costruzioni oggi visibili sia sorta tra il XVII ed il XIX secolo, all’apice dello splendore economico del comune, allora sottoposto al Capitanato di Livorno. Agli inizi dell’Ottocento, il territorio di Fauglia comprende anche gli attuali comuni di Crespina e di Collesalvetti. Quest’ultimo se ne separa nel 1808, durante l’occupazione napoleonica che dà vita all’effimero Regno d’Etruria, mentre Crespina diventa autonoma nel 1902.

Nell’Ottocento un evento sismico di notevoli dimensioni danneggia la chiesa di San Lorenzo, di origini medievali ma ristrutturata nel XVIII secolo. Dopo il 1846, anno del terremoto, l’edificio sacro viene ricostruito e riportato alla sua facciata classicistica. Nel 1856 viene ristrutturata anche la chiesa di Santa Lucia a Luciana, di origine medioevale anch’essa. Fortunatamente sono usciti illesi dal sisma il suo abside affrescato e l’altare maggiore in marmi policromi del XVIII secolo. Da sempre dedito all’agricoltura (tuttora produce alcuni pregiati vini D.O.C.), Fauglia vive nel Novecento una fase di intenso sviluppo industriale nel settore del legno e del tessile. Risulta fiorente anche l’attività edile.

Casciana Terme

Casciana Terme

Casciana Terme, circondata da vigne e uliveti, è situata nella regione collinare che forma l’alto bacino dei torrenti Cascina, affluente dell’Era ed eretta sul pendio dei colli di Parlascio e di Vivaia. Sorta nell’XI secolo come Castrum ad Aquas o Curtis Aquisana, fu centro di un’antica pieve dedicata a S. Maria ad Aquis. La prima notizia sulle terme, già note ai Romani e famose dal IX secolo, è contenuta in una bolla pontificia datata 1141. Ancor prima le salutari acque di Casciana erano state frequentate dalla contessa Matilde di Canossa. L’economia di Casciana e l’importante flusso turistico dipendono strettamente dalle terme, modernamente attrezzate per diagnosi e terapie. Casciana possiede anche altri motivi d’interesse: la torre Acquisana, la pineta della Farnia, il santuario della Madonnina dei Monti, le frazioni di Colle Montanino, di Ceppato con l’antica torre, di Parlascio con la rocca.

Lari

Lari

È ubicata sulle colline a occidente dei fiumi Cascina, tra la Valdera e il solco di Collesalvetti, in un territorio a spiccata vocazione agricola, in cui la viticoltura e la frutticoltura rappresentano una fonte economica importante. Il vecchio nucleo conserva la chiesa della Madonna della Neve con opere dei Della Robbia e alcuni notevoli resti delle fortificazioni medievali; palazzi del XVIII e XIX secolo completano l’aspetto particolare di questo antichissimo borgo. Principali manifestazioni sono, in settembre, il palio delle Contrade di Perignano e gli incontri musicali di Cevoli nonché la rinomata Sagra delle ciliegie che si svolge in maggio-giugno.